Noi esseri umani, come specie, siamo creature musicali non meno che linguistiche, e questo aspetto della nostra natura assume molte forme diverse. Siamo tutti in grado (con pochissime eccezioni) di percepire la musica: l'altezza delle note, il timbro, l'ampiezza degli intervalli, i contorni melodici, l'armonia e (forse nel modo più primordiale) il ritmo. Noi integriamo tutto questo e "costruiamo" mentalmente la musica servendoci di molte parti diverse del cervello. A questo apprezzamento strutturale, in larga misura inconscio, si aggiunge poi una reazione emozionale spesso intensa e profonda. (Oliver Sacks, Musicofilia, Adelphi Edizioni, Milano, 2007, p. 15)
Ogni cosa fisica e naturale, intorno a noi, è formata secondo leggi e proporzioni perfette, armoniose, musicali. L'essere umano stesso presenta una struttura geometricamente regolata, musicalmente esprimibile; nelle sue fasi di sviluppo si possono ritrovare le fasi di sviluppo dell'evoluzione della Musica stessa.
L'essere umano in divenire, dopo la nascita, impara ad aprire i suoi organi di percezione verso il mondo esterno, impara ad ergersi eretto, a muoversi e camminare in modo coordinato, a parlare, infine a pensare. Tra queste tappe di crescita si inseriscono naturalmente il canto e il suono: nei primi settenni il canto è il canale di comunicazione per eccellenza tra adulti e bambini. La possibilità di sperimentare i toni, le armonie e i ritmi, accresce le capacità percettive e di espressione dei piccoli, stimolando la creatività. Non di meno, la Musica costituisce un riflesso della propria crescita, così da attuare un riconoscimento importante ai fini dello sviluppo, fisico, emotivo, intellettuale.
Oltre ai suoi importanti effetti benefici, la Musica possiede uno spiccato carattere ludico: si può giocare con le canzoni, con gli strumenti, con il movimento e la danza. Attraverso il gioco i bambini ritrovano un ambiente a loro adeguato, dove possono sentirsi liberi di esprimersi, in modo sano, individualmente o nella socialità.